Morte di Romeo - Il cuore (Daniele Carta Mantiglia e Alessandra Ferrari)

lunedì 31 dicembre 2007

Speranza

Speranza che mi prende, Speranza che mi invade, Speranza anche quando sembra essere tutto perduto, Speranza anche in un momento difficile, Speranza soprattutto nei momenti difficili, Speranza per andare avanti, Speranza dentro di me, Speranza anche fuori (a volte), Speranza... Speranza... Speranza...
Ma cos'è questa Speranza che mi ostino a scrivere con l'iniziale maiuscola, quasi fosse una persona? E perché sempre più spesso mi sembra l'unica cosa che mi rimane, ma allo stesso tempo è sempre più fragile, e rimanerci attaccata è come cercare di trattenere acqua tra le dita? E perché continuo lo stesso a sperare che la Speranza non mi abbandoni mai?

venerdì 28 dicembre 2007

Eh, al giorno d'oggi...

... Non ci si può più fidare di nessuno!
... I ragazzi non hanno più rispetto per nulla, non hanno più valori!
... La vita è sempre più cara!
... è sempre più difficile trovare lavoro!
... I genitori sono molto meno severi di una volta! E fanno male! Mi ricordi gli schiaffoni di mia madre... Purtoppo, oggi non si usa più!
... Si sentono delle cose in giro... roba dell'altro mondo!
... I giovani pensano solo a drogarsi!
... Le ragazze si comportano più... liberamente che ai miei tempi... è colpa loro se poi le violentano per strada!
...
...
...
(ognuno completi come ritiene più idio... oops! volevo dire, giusto e morale)
Anche i modi di dire moralisti, perbenisti e chiusi sono una malattia della società!
I giovani di qua, i giovani di là... Come se sessant'anni fa fossero tutti santi!
Ma se i giovani sono il futuro, se noi siamo il futuro, ce la volete dare un po' di fiducia?!
Viva il ricambio generazionale!!!!!!!

domenica 23 dicembre 2007

Sei felice?

Sei felice?
Come rispondere a questa domanda?
Ogni tanto me la sento rivolgere, dagli altri o da me stessa.
Sei felice, Lucrezia?
Che domanda curiosa!
Come si fa a rispondere a questa domanda che ne genera molte altre? Per cosa, poi, dovrei essere felice o meno? Santo Dio, contestualizza! Ti pare che una persona possa essere sempre felice o non felice? E anche limitando la domanda a un solo e preciso momento, lo stesso non è possibile rispondere. Forse succede solo a me, ma io non sono mai o completamente felice o completamente a terra. Aut-aut. No, non mi è mai capitato e penso che mai mi capiterà.
Ma allora, non c'è risposta a questa domanda? Possibile?
E tu che stai leggendo le mie parole, ce la fai a rispondere?
Sei felice?

venerdì 21 dicembre 2007

Tema: descrivi la tua concezione di eroe e una persone che secondo te lo è

Ebbene sì!
Sono riuscita a infilare Simone Cristicchi pure in un tema!
Quando ho letto le tracce, sono sbiancata: quattro (quattro!!!!) sui Promessi Sposi, una sulla Locandiera di Goldoni e questa sull'eroe (l'unica decente!). Partiva dal verso che Foscolo usa per descrivere Ulisse in "A Zacinto", "bello di fama e di sventura", e chiedeva appunto di descrivere la nostra concezione di eroe e una persona che secondo noi lo è.
Be', di chi potevo parlare se non di Simone? A dire la verità, mi sono venuti in mente parecchi nomi... Però, la metà erano persone ormai morte e degli altri non sapevo abbastanza. E dato che volevo parlare di qualcuno ancora vivo e di cui so un po' di cose...
Non è di certo uno dei temi migliori che io abbia mai fatto... Però sono soddisfatta! (Guess why...!)

lunedì 17 dicembre 2007

La sera del dì di festa

"Dolce e chiara è la notte e senza vento,
E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti
Posa la luna, e di lontan rivela
Serena ogni montagna. O donna mia,
Già tace ogni sentiero, e pei balconi
Rara traluce la notturna lampa:
Tu dormi, che t'accolse agevol sonno
Nelle tue chete stanze; e non ti morde
Cura nessuna; e già non sai nè pensi
Quanta piaga m'apristi in mezzo al petto.
Tu dormi: io questo ciel, che sì benigno
Appare in vista, a salutar m'affaccio,
E l'antica natura onnipossente,
Che mi fece all'affanno. A te la speme
Nego, mi disse, anche la speme; e d'altro
Non brillin gli occhi tuoi se non di pianto.
Questo dì fu solenne: or da' trastulli
Prendi riposo; e forse ti rimembra
In sogno a quanti oggi piacesti, e quanti
Piacquero a te: non io, non già, ch'io speri,
Al pensier ti ricorro. Intanto io chieggo
Quanto a viver mi resti, e qui per terra
Mi getto, e grido, e fremo. Oh giorni orrendi
In così verde etate! Ahi, per la via
Odo non lunge il solitario canto
Dell'artigian, che riede a tarda notte,
Dopo i sollazzi, al suo povero ostello;
E fieramente mi si stringe il core,
A pensar come tutto al mondo passa,
E quasi orma non lascia. Ecco è fuggito
Il dì festivo, e dal festivo il giorno
Volgar succede, e se ne porta il tempo
Ogni umano accidente. Or dov'è il suono
Di que' popoli antichi? or dov'è il grido
De' nostri avi famosi, e il grande impero
Di quella Roma, e l'armi, e il fragorio
Che n'andò per la terra e l'oceano?
Tutto è pace e silenzio, e tutto posa
Il mondo, e più di lor non si ragiona.
Nella mia prima età, quando s'aspetta
Bramosamente il dì festivo, or poscia
Ch'egli era spento, io doloroso, in veglia,
Premea le piume; ed alla tarda notte
Un canto che s'udia per li sentieri
Lontanando morire a poco a poco,
Già similmente mi stringeva il core."
Giacomo Leopardi

Piccolo sfogo - 2 parole su quello che mi succede

Quando un'amicizia si incrina fa male. Molto male. Specialmente se è un'amicizia importante. Ma è peggio, molto peggio, se il rapporto si trascina per inerzia, vuoto, inutile.
Ci vuole coraggio per dire la verità. Perché, spesso, si tace, si lasciano correre alcune cose per "amor di pace". Poi, però, arriva la famosa goccia che fa traboccare il vaso. E allora, non si può più continuare a tacere e a far finta di nulla, a ignorare la rabbia sorda che ti monta dentro; all'improvviso ti accorgi che questa rabbia è lì da tanto e che in tutto questo tempo non hai fatto altro che metterla a tacere con tutte le tue forze. Per "amor di pace".
Per "amor di pace", hai annullato una parte di te, quella che ti gridava la verità.
Per "amor di pace", la guerra è scoppiata dentro di te.
Per "amor di pace" ... Ma quale pace, se ti senti distrutto peggio che se fosse scoppiata la terza guerra mondiale?!
Dopo lo sfogo, c'è un senso di vuoto che ti aleggia dentro: è il vuoto lasciato dalla rabbia repressa, che all'inizio ti fa sentire perso. Poi, però, ti senti liberato, finalmente, da un peso che era diventato troppo grande da portare. Non dico che tu non sia più arrabbiato. Anzi, la rabbia c'è ancora (eccome!), ma visto che non tenti più di reprimerla e arginarla, non fa più così male. Quello che fa male è la consapevolezza della situazione, che penetra lenta ma inesorabile.
Però, se da una parte c'è il dispiacere per la litigata, da un'altra c'è il sollievo per aver messo in chiaro le cose una volta per tutte.

... O forse no. Voglio dire, non è detto che questo capiti a tutti.
Questo "tu" generico che ho usato dovrebbe essere sostituito con la prima persona singolare. Perché questo è quello che è successo a me.

E comincio a pensare che la colpa sia mia. Forse ho un carattere troppo difficile, oppure non mi so scegliere le amicizie, oppure (più probabilmente) entrambe le cose.
Comunque sia, non è la prima volta che una cosa del genere mi succede (e sospetto neanche l'ultima), ma mi pare proprio di non avere imparato nulla dal passato. Come a dire (molto per estensione): "La storia c'insegna... Ma che c'insegna?!"

venerdì 14 dicembre 2007

Buio

Il buio
intorno a me
è un drappo pesante
che mi impedisce di respirare.
Non posso sollevarlo.
Non posso sottrarmi
alla sua morsa polverosa.
Soffoco.
[Ormai c'ho preso gusto, a scrivere tutte 'ste poesie!!]

giovedì 13 dicembre 2007

Forse un giorno

Forse un giorno
la terra invertirà la rotta.
Forse un giorno
l'uomo non farà più la guerra.
Forse un giorno
esso farà soltanto all'amore.
Forse un giorno
il cielo non piangerà più.
Forse un giorno
la luna e il sole convivranno in cielo.
Forse un giorno
quel giorno arriverà.
E quel giorno
durerà un giorno, un'ora, un secondo,
ma sarà eterno.
[non so proprio da dove mi venga il coraggio di pubblicare certe poesie o riflessioni mie personali... Però, questa mi sembrava carina. Insomma, a chi la leggerà l'"ardua" sentenza!]

mercoledì 12 dicembre 2007

Sonetto XVIII

"Shall I compare thee to a summer's day?
Thou art more lovely and more temperate:
Rough winds do shake the darling buds of May,
And summer's lease hath all too short a date:
Sometime too hot the eye of heaven shines,
And often is his gold complexion dimm'd;
And every fair from fair sometime declines,
By chance or nature's changing course untrimm'd;
But thy eternal summer shall not fade
Nor lose possession of that fair thou owest;
Nor shall Death brag thou wander'st in his shade,
When in eternal lines to time thou growest:
So long as men can breathe or eyes can see,
So long lives this, and this gives life to thee."
William Shakespeare
Esiste qualcosa di più bello, ma che dico?, di più meraviglioso, strabiliante, magico della scintilla di vita che abita nelle poesie d'amore ispirate?
Non c'è nulla da fare, si sente quando una poesie d'amore è scritta per un vero sentimento o quando è un semplice esercizio stilistico.
Meglio una poesia con una forma un poco incerta ma sincera, che una poesia perfetta come forma ma falsa e vuota di qualsiasi sentimento.

lunedì 10 dicembre 2007

NONSENSE!!!

Che buffo quanto ottenere delle (quasi) certezze possa confondere ancora più le idee!

giovedì 6 dicembre 2007

Sana ironia per salvarsi dalla realtà

Se accendo la televisione e guardo un telegiornale, più che disgrazie non si sentono: violenza familiare, omicidi assurdi, ma anche "catastrofi politiche", bisticci tra parlamentari per stupidaggini, abbozzate alleanze impensabili, loghi di partiti che ne ricordano pericolosamente altri dello schieramento opposto (ogni riferimento a fatti reali è puramente intenzionale) ...
Non se ne può più!!
Allora, sconfortata, mi voglio ribellare a tutto questo. Sì, ma ... Come fare?
...
... Con un po' di sana ironia!!!
Delitto in interno familiare
Lui
disse a lei
spegni la tivù
non ne posso più
No non la spengo
rispose lei
son fisime le tue
e lui
le spense tutte e due
Stefano Benni
Benedetta l'ironia! Forse è l'unico modo che ci è rimasto per sopravvivere quaggiù.
... E dopo tutta la schifezza che abbiamo visto qui sulla terra, in vita, vogliono farci credere che c'è anche un inferno per punirci ulteriormente?
Cose dell'altro mondo!!

martedì 4 dicembre 2007

La razza umana (eh?)

A volte mi viene da chiedermi: ma a che razza di razza appartengo?!

Ebbene, mi sono imbattuta in ben due possibili risposte: una è che siamo una "razza di deficienti", come Asimov ci ha sapientemente definiti; l'altra è un po' più ... filosofica e quasi romantica (nel senso più alto del termine):

Mi domando chi ha mai detto che l'uomo è un
animale ragionevole; è stata la definizione più prematura che sia stata data.
L'uomo è molte cose, ma non è ragionevole.

[Oscar Wilde; "Il ritratto di Dorian Gray"]

lunedì 3 dicembre 2007

E allora ... Guardo il cielo

Spesso mi sveglio al mattino e l'unico mio desiderio è che arrivi di nuovo la sera, per tornare a dormire. Spesso vorrei poter premere il tasto "avanzamento veloce" e far passare più alla svelta alcune parti della mia vita che non voglio vivere, come se fosse un DVD. Spesso mi viene da dire: "Ma chi me lo fa fare?!", vorrei gettare tutto alle ortiche, vorrei semplicemente poter stare in ozio e non dover pensare a nulla.
Ma poi, inspiegabilmente, quando sembra ormai che mi stia per arrendere, mi rialzo e guardo il cielo. Guardo verso l'alto, guardo avanti, guardo oltre, e riesco ancora a trovare la forza per andare avanti. Non so come, ma in qualche modo non mi arrendo.
Ecco, forse sono questi i momenti in cui sono felice di essere al mondo.
Perché guardare il cielo e trarne forza è una delle cose più belle che possano capitare.
Dopotutto, la razza umana si differenzia dalle altre specie di animali non perché è più intelligente o più forte, ma semplicemente perché è l'unica che può guardare il cielo. Questa immensità, questo spazio infinito che spaventa e affascina, il testimone per eccellenza delle nostre vite ... Quest'entità meravigliosa che, nonostante la scienza tenti di svelarne i segreti, non ha minimamente perso la sua magia e la sua poesia.

venerdì 30 novembre 2007

Finalmente la bellezza in televisione!

Ieri sera, su Rai uno, in prima serata, Roberto Benigni, in diretta, ha intrattenuto ben 10 milioni di spettatori leggendo Dante ... Ma non solo.
Come sempre, riesce a fotografare con battute intelligenti e pungenti l'Italia attuale. E riesce a infilarci anche la Divina Commedia; riesce a rendere accessibile a tutti un testo di 700 anni fa. E non solo accessibile, ma anche interessante, tanto da stabilire un record di ascolti.
Senza mezzi termini, ci racconta la nostra storia. E, alla fine, ci si sente migliori dentro.
Insomma, un genio.
Per una volta, devo dire che la televisione è veramente servita a diffondere qualcosa di bello. Anzi, meraviglioso.

giovedì 29 novembre 2007

Qualche verso...

A quello che tu chiami destino
Do un nome diverso:
Dio.
Ma non per questo ne ho capito di più
E la rabbia è ancora maggiore.

Il nocciolo della questione è...

Ieri, durante la lezione di religione, abbiamo discusso dell'argomento: autismo.
Sono state dette più o meno sempre le stesse cose: i manicomi andavano male, però le famiglie non riescono a gestire la situazione, no io conosco gente che ci riesce, sì ma nella maggior parte dei casi ... e via di questo passo. Quello che mi ha colpito maggiormente è stato che tutti, indistintamente, si ostinavano a considerare il problema dalla parte della famiglia o di chi si deve prendere cura della persona autistica. Nessuno che abbia tentato di capire come deve essere la vita per una persona con questa malattia, nessuno.
Questo mi ha fornito uno spunto per una riflessione più ampia su tutta la nostra società.
Alla fine, sono giunta alla conclusione che abbiamo paura, tutti. Abbiamo paura dell'ignoto (che è la paura più vecchia del mondo), abbiamo paura di quello che non capiamo, e non ci tentiamo neanche. L'autismo ne è una prova lampante: visto che non capiamo i meccanismi che operano nella mente di chi è autistico, semplicemente non ci poniamo il problema di capire. Andiamo avanti con le nostre discussioni morali (o forse moraliste) sulla chiusura dei manicomi che è stata un bene, però le famiglie non riescono a gestire la situazione, no io conosco gente che ci riesce, sì ma nella maggior parte dei casi .... Andiamo pure avanti così, e non capiremo mai. Non serve aggirare gli ostacoli; non serve, se ci preme discutere del problema degli autistici e del loro ruolo nella nostra società, parlare invece di ciò che c'è intorno.
Per una volta, si potrebbe provare a partire dal nocciolo della questione e andare verso gli argomenti secondari, piuttosto che partire da questi ultimi e, spesso, fare di tutto per non arrivare al cuore vero e proprio dell'argomento.

mercoledì 28 novembre 2007

... Primo post!!

Eccomi qui. Ebbene sì, alla fine mi sono decisa e ho aperto questo blog.
Per un po' di tempo sono rimasta a rimuginare su questa possibilità, facendo i conti con la mia pigrizia e con la mia riservatezza. Ma poi, la voglia di comunicare è stata più forte, e ho ceduto.

Comunque, una piccola spiegazione del nome che ho scelto: viene dall'omonimo romanzo di Silvana Gandolfi, letto nella mia infanzia, di cui ho un ricordo magnifico. Ho pensato che bene si addicesse alla mia personalità, alla mia "filosofia" del dolce far nulla. Mia e di "tutti quelli che non sono vuoti a perdere, ma meravigliosi perditempo."

E ... l'indirizzo per arrivare a questo blog? Be', proprio come per arrivare sulla vera Isola Del Tempo Perso, basta perdersi. Il resto del viaggio viene da sé.





L'isolachenoncè - Peter Pan il musical

Vivere per amare - Notre Dame de Paris