LEI
Il cuore è chimico
che notte magica
tu lo sapevi mi hai già incontrata
LUI
Non è possibile
ma quanto bella sei
muoio di luce in fondo agli occhi
LUI
Perdutamente mia
così impaziente e viva
un raggio della luna caduto su di me
LEI
Perdutamente tua
chissà da quanti inverni
che Dio mi fulmini
la morte in cuore avrò
LUI
Ed era cieco il mio destino
così cieco a quel sorriso
chi lo ha scansato chi tagliò la strada
LEI
C'erano segni c'erano segnali
numeri indecifrabili
forse nascosti sotto ai mari
LUI Perdutamente mia
così impaziente e viva
un raggio della luna caduto su di me
LEI
Perdutamente tua
chissà da quanti inverni
che Dio mi fulmini
la morte in cuore avrò
LUI
Bella bella bella
cerco scampo anch'io
LEI Bello bello bello
nell'abbraccio mio
INSIEME
Perdutamente noi
chissà da quanti inverni
che Dio ci fulmini
la morte in cuore avrò
LUI
Perdutamente mia
ora più che mai viva
un raggio della luna caduto su di me
LEI
Perdutamente tua
d'amore e d'incoscienza
LEI
prendimi sotto la pioggia
LUI
Stringimi sotto la pioggia
INSIEME
la vita ti darò.
Ieri sera, al Festival di Sanremo, Giò di Tonno e Lola Ponce, famosi interpreti di Esmeralda e Quasimodo nel musical "Notre Dame de Paris" di Riccardo Cocciante, hanno interpretato questo duetto di Gianna Nannini, scritto dalla cantautrice per l'opera rock che ha recentemente composto, "Pia dei Tolomei".
L'impazienza di sentire questa canzone per me era grande, dato che adoro sia i due interpreti sia la Nannini. Speravo di sentirli subito la prima serata, invece ho dovuto aspettare la seconda... Ma l'attesa è stata largamente ricompensata.
Una canzone, questa, fresca, nuova, diversa dalle solite melodie sanremesi. Per la mia gioia, ha un'impostazione rock-melodica tipica delle composizioni di Gianna Nannini; la base aggressiva è addolcita dalle armoniose voci di Giò e Lola, che non si risparmiano certo in quanto a interpretazione... Tante parole non bastano a descrivere l'emozione che "buca" lo schermo, non si riesce a spiegare la strana sensazione di sentirsi completamente partecipi di qualcosa che di fatto è lontano; tutto per merito di questi due interpreti straordinari, che sanno superare con le loro voci ogni ostacolo si frapponga fra loro e la gente comune che, ascoltandoli, per un momento si sente speciale.
Almeno, questo è quello che succede a me.
Uno dei momenti più emozionanti me lo hanno regalato quando, tenendosi per mano e guardando il pubblico dritto negli occhi, hanno cantato: "Perdutamente noi chissà da quanto tempo; che Dio ci fulmini, la morte in cuore avrò".
Ah, le parole. Devo dire che ero un pochino scettica, quando ho sentito il titolo la prima volta. Ho pensato: "Colpo di fulmine? Ma sarà il solito miele stucchevole tanto caro alla tradizione del Festival?". E invece.... che sorpresa! Sapevo che il testo circolava da un po', ma non ho voluto leggerlo prima e l'ho sentito per la prima volta proprio ieri sera. Se le parole già per conto loro sono magnifiche (e lo sarebbero anche se le cantassi io, quasi quasi... Ah, il potere del linguaggio!), interpretate dalle voci di Giò e Lola sembrano acquistare un senso diverso; o meglio, sembra che il loro senso diventi più profondo, più vero, più.... emozionante.
Terribilmente emozionante.
Ecco l'aggettivo giusto per definire questa canzone: terribilmente emozionante.
Non ce n'è un'altra in gara che la eguagli come emozioni. E nemmeno ne conosco tante che ci riescano fuori dal contesto di Sanremo.
Quindi (lo scrivo per chiarezza, perchè non penso si sia capito...!), mi auguro tanto che Giò di Tonno e Lola Ponce vincano il Festival e ricevano anche tanti altri riconoscimenti nel loro futuro, perchè se lo meritano. E lo dico con tutto il cuore.