Morte di Romeo - Il cuore (Daniele Carta Mantiglia e Alessandra Ferrari)

mercoledì 30 aprile 2008


... Eppure non desidero che ciò che ho. La mia generosità è sconfinata come il mare, il mio amore altrettanto profondo: più ti dono, più ho, perchè le due cose sono infinite ...


[L'immagine, fatta da me, non si può prendere.]

venerdì 25 aprile 2008

Per non dimenticare...

In questo 25 Aprile, in quest'epoca che sempre più volentieri tende a dimenticare e a dimenticarsi, nel mio piccolo voglio ricordare chi ci permise, col sacrificio della vita, di vivere in un paese democratico, nel rispetto dei fondamentali diritti umani. Ciò che a noi sembra qualcosa di scontato, infatti, non lo è per nulla (basti guardare la situazione della Cina, in cui sono negate persino le libertà di stampa e di parola).
Dunque, come dimenticare chi diede la vita per la nostra libertà? Siamo bestie o esseri umani?
Io un essere umano, ed ecco perchè voglio, sempre nel mio piccolo, restituire un po' di voce a coloro a cui l'hanno strappata con la forza, ma che non hanno mai smesso di gridare le loro parole di libertà alle nostre orecchie.
Basta mettersi in ascolto...

Armando Amprino (Armando)
Di anni 20 - meccanico - nato a Coazze (Torino) il 24 maggio 1925 -. Partigiano della Brigata " Lullo Mongada ", Divisione Autononia " Sergio De Vitis ", partecipa agli scontri del maggio 1944 nella Valle di Susa e a numerosi colpi di mano in zona Avigliana (Torino) -. Catturato nel dicembre 1944 da pattuglia RAU (Reparto Arditi Ufficiali), alla Barriera di Milano in Torino - tradotto alle Carceri Nuove di Torino Processato dal Tribunale Co.Gu. (Contro Guerriglia) di Torino Fucilato il 22 dicembre 1944, al Poligono Nazionale del Martinetto in Torino da plotone di militi della GNR, con Candido Dovis.

Dal Carcere, 22 dicembre 1944
Carissimi genitori, parenti e amici tutti,
devo comunicarvi una brutta notizia. Io e Candido, tutt'e due, siamo stati condannati a morte. Fatevi coraggio, noi siamo innocenti. Ci hanno condannati solo perché siamo partigiani. Io sono sempre vicino a voi.
Dopo tante vitacce, in montagna, dover morir cosí... Ma, in Paradiso, sarò vicino a mio fratello, con la nonna, e pregherò per tutti voi. Vi sarò sempre vicino, vicino a te, caro papà, vicino a te, mammina.
Vado alla morte tranquillo assistito dal Cappellano delle Carceri che, a momenti, deve portarmi la Comunione. Andate poi da lui, vi dirà dove mi avranno seppellito. Pregate per me. Vi chiedo perdono, se vi ho dato dei dispiaceri.
Dietro il quadro della Madonna, nella mia stanza, troverete un po' di denaro. Prendetelo e fate dire una Messa per me. la mia roba, datela ai poveri del paese. Salutatemi il Parroco ed il Teologo, e dite loro che preghino per me. Voi fatevi coraggio. Non mettetevi in pena per me. Sono in Cielo e pregherò per voi. Termino con mandarvi tanti baci e tanti auguri di buon Natale. Io lo passerò in Cielo. Arrivederci in Paradiso.
Vostro figlio Armando
Viva l'Italia! Viva gli Alpini!


Achille Barilatti (Gilberto della Valle)
Di anni 22 - studente in scienze economiche e commerciali - nato a Macerata il 16 settembre 1921 -. Tenente di complemento di Artiglieria, dopo l'8 settembre 1943 raggiunge Vestignano sulle alture maceratesi, dove nei successivi mesi si vanno organizzando formazioni partigiane - dal Gruppo " Patrioti Nicolò " è designato comandante del distaccamento di Montalto -. Catturato all'alba del 22 marzo 1944, nel corso di un rastrellamento effettuato da tedeschi e fascisti nella zona di Montalto - mentre 26 dei suoi sono fucilati immediatamente sul posto e 5 vengono salvati grazie al suo intervento, egli viene trasportato a Muccia (Macerata) ed interrogato da un ufficiale tedesco ed uno fascista -. Fucilato senza processo alle ore 18,25 del 23 marzo I944, contro la cinta del cimitero di Muccía Medaglia d'Oro al Valor Militare.

Mamma adorata,
quando riceverai la presente sarai già straziata dal dolore. Mamma, muoio fucilato per la mia idea. Non vergognarti di tuo figlio, ma sii fiera di lui. Non piangere Mamma, il mio sangue non si verserà invano e l'Italia sarà di nuovo grande. Da Dita Marasli di Atene potrai avere i particolari sui miei ultimi giorni.
Addio Mamma, addio Papà, addio Marisa e tutti i miei cari; muoio per l'Italia. Ricordatevi della donna di cui sopra che tanto ho amata. Ci rivedremo nella gloria celeste.
Viva l'Italia libera!
Achille


Paolo Braccini (Verdi)
Di anni 36 - docente universitario - nato a Canepina (Víterbo) il 16 maggio 1907 -- Incaricato della cattedra di zootecnia generale e speciale all'università di Torino, specializzato nelle ricerche sulla fecondazione artificiale degli animali presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte e della Liguria - nel 1931 allontanato dal corso allievi ufficiali per professione di idee antifasciste - all'indomani dell'8 settembre 1943 abbandona ogni attività privata ed entra nel movimento clandestino di Torino - è designato a far parte del I° Comitato Militare Regionale Piemontese quale rappresentante dei Partito d'Azione - pur essendo braccato dalla polizia fascista, per quattro mesi dirige l'organizzazione delle formazioni GL -. Arrestato il 31 marzo 1944 da elementi della Federazione dei Fasci Repubblicani di Torino, mentre partecipa ad una riunione del CMRP nella sacrestia di San Giovanni in Torino -. Processato nei giorni 2-3 aprile 1944, insieme ai membri del CMRP, dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato -. Fucilato il 5 aprile 1944 al Poligono Nazionale del Martinetto in Torino, da plotone di militi della GNR, Con Franco Baibís ed altri sei membri del cmrp. - Medaglia d'Oro al Valor Militare.


3 aprile 1944
Gianna, figlia mia adorata,
è la prima ed ultima lettera che ti scrivo e scrivo a te per prima, in queste ultime ore, perché so che seguito a vivere in te.
Sarò fucilato all'alba per un ideale, per una fede che tu, mia figlia, un giorno capirai appieno.
Non piangere mai per la mia mancanza, come non ho mai pianto io: il tuo Babbo non morrà mai. Egli ti guarderà, ti proteggerà ugualmente: ti vorrà sempre tutto l'infinito bene che ti vuole ora e che ti ha sempre voluto fin da quando ti sentì vivere nelle viscere di tua Madre. So di non morire, anche perché la tua Mamma sarà per te anche il tuo Babbo: quel tuo Babbo al quale vuoi tanto bene, quel tuo Babbo che vuoi tutto tuo, solo per te e del quale sei tanto gelosa.
Riversa su tua Madre tutto il bene che vuoi a lui: ella ti vorrà anche tutto il mio bene, ti curerà anche per me, ti coprirà dei miei baci e delle mie tenerezze. Sapessi quante cose vorrei dirti ma mentre scrivo il mio pensiero corre, galoppa nel tempo futuro che per te sarà, deve essere felice. Ma non importa che io ti dica tutto ora, te lo dirò sempre, di volta in volta, colla bocca di tua Madre nel cui cuore entrerà la mia anima intera, quando lascierà il mio cuore.
Tua Madre resti sempre per te al di sopra di tutto.
Vai sempre a fronte alta per la morte di tuo Padre.


Giordano Cavestro (Mirko)
Di anni 18 - studente di scuola media - nato a Parma il 30 novembre 1925 -. Nel 1940 dà vita, di sua iniziativa, ad un bollettino antifascista attorno al quale si mobilitano numerosi militanti - dopo l'8 settembre 1943 lo stesso nucleo diventa centro organizzativo e propulsore delle prime attività partigiane nella zona di Parma -. Catturato il 7 aprile 1944 a Montagnana (Parma), nel corso di un rastrellamento operato da tedeschi e fascisti - tradotto nelle carceri di Parma -. Processato il 14 aprile 1944 dal Tribunale Militare di Parma - condannato a morte, quindi graziato condizionalmente e trattenuto come ostaggio -. Fucilato il 4 maggio 1944 nei pressi di Bardi (Parma), in rappresaglia all'uccisione di quattro militi, con Raimondo Pelinghelli, Vito Salmi, Nello Venturini ed Erasmo Venusti.

Parma, 4-5-1944
Cari compagni, ora tocca a noi.
Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d'Italia.
Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l'idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella.
Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile.
Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care.
La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio.
Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà.


Queste sono alcune delle lettere (prese qui) che molti resistenti, condannati a morte perchè stanchi di chinare la testa, scrissero alle persone che più erano loro care prima di essere uccisi.
Leggendole, mi sembra di vedere queste persone, stanche ma non arrese, che speravano ancora, nonostante tutto, in un futuro migliore. E mi sento in debito verso di loro, perchè se non fosse stato per il loro sacrificio, la mia vita, la vita di tutti noi, oggi, sarebbe molto diversa... e sicuramente non in meglio.
Quindi, non solo in questo giorno speciale, ma sempre, mi sembra il minimo ricordarli. Altrimenti, se noi giovani, oggi, dimentichiamo questo pezzo del nostro passato che è inevitabilmente parte del nostro presente, sarà stato tutto inutile.
E questo non lo posso tollerare.


giovedì 17 aprile 2008

***San Michele***

+++Alla scoperta della mia città - prima tappa+++



Questa chiesa è bella e terribile, barbara, dura, quasi crudele, ma rassicurante, immensa ma familiare. Qui le pietre parlano, vivono, partecipano.
Un uomo piuttosto basso, tarchiato, di mezza età, si aggira con una macchina fotografica non digitale e fotografa l'immagine di San Michele Arcangelo, l'altare... E' accompagnato da un altro signore. Entrambi sono piuttosto seri; sembra che stiano lavorando. Sì, penso che stiano scattando delle foto per qualche giornale locale, o qualcosa di simile.
Ma come fanno a non vedere che ciò che qui dentro c'è di più interessante sono le pietre? Le colonne, ad esempio. Tozze, quasi sgraziate, ma mortalmente solenni. Ti sovrastano con l'aria di volerti ammonire; ti scrutano severamente. Sfiorando con la mano una di esse, si può avvertire una potenza spaventosa: la potenza di questo edificio, di questo luogo, che va al di là di qualsiasi credo o religione.
I canti sacri rimbalzano, si diffondono, si smorzano tra le pietre; l'eco dell'edificio mi avvolge con la stessa amorevole violenza con cui il cardinale Federigo Borromeo abbracciò l'Innominato.
E' forse l'unica chiesa in cui mi sento sul serio a mio agio, anche seduta sul basamento di una colonna con una Moleskine rosa e una Bic tutta mangiucchiata a scrivere tutto questo.


domenica 13 aprile 2008

Siamo così, dolcemente complicate...

Un difetto della donna
Quando Dio creò la donna era già al suo sesto giorno di lavoro, facendo pure gli straordinari. Apparve un angelo e gli chiese:'Come mai ci metti tanto con questa?' E il Signore rispose: 'Hai visto il mio Progetto per lei? Deve essere completamente lavabile, però non deve essere di plastica, avere più di 200 parti mobili ed essere capace di funzionare con una dieta di qualsiasi cosa avanzi, avere un grembo che possa accogliere quattro bimbi contemporaneamente, avere un bacio che possa curare da un ginocchio sbucciato ad un cuore spezzato e farà tutto con solamente due mani.' L’angelo si meravigliò dei requisiti. 'Solamente due mani….Impossibile! E questo è solamente il modello base? E’ troppo lavoro per un giorno….Aspetta fino a domani per terminarla.' 'No lo farò!' protestò il signore. 'Sono tanto vicino a terminare questa creazione che ci sto mettendo tutto il mio cuore… Ella si cura da sola quando è ammalata e può lavorare 18 ore al giorno.' L’angelo si avvicinò di più e toccò la donna. 'Però l’hai fatta così delicata, Signore' 'E’ delicata', ribatté Dio, 'però l’ho fatta anche robusta. Non hai idea di quello che è capace di sopportare o ottenere' 'Sarà capace di pensare?' chiese l’angelo. Dio rispose: 'Non solo sarà capace di pensare, ma pure di ragionare e di trattare' L’angelo allora notò qualcosa e allungando la mano toccò la guancia della donna… 'Signore, pare che questo modello abbia una perdita…' 'Ti avevo detto che stavo cercando di mettere in lei moltissime cose… non c’è nessuna perdita… è una lacrima' lo corresse il Signore. 'A che cosa serve una lacrima?' chiese l’angelo. E Dio disse: 'Le lacrime sono il suo modo di esprimere la sua gioia, la sua pena, il suo disinganno, il suo amore, la sua solitudine, la sua sofferenza, e il suo orgoglio.' Ciò impressionò molto l’angelo 'Sei un genio, Signore, hai pensato a tutto. La donna è veramente meravigliosa!'.
Lo è! Le donne hanno delle energie che meravigliano gli uomini. Affrontano difficoltà, reggono gravi pesi, però hanno felicità, amore e gioia. Sorridono quando vorrebbero gridare, cantano quando vorrebbero piangere, piangono quando sono felici e ridono quando sono nervose. Lottano per ciò in cui credono. Si ribellano all’ingiustizia. Non accettano un 'no' per risposta quando credono che ci sia una soluzione migliore. Si privano per mantenere in piedi la famiglia. Vanno dal medico con un’amica timorosa. Amano incondizionatamente. Piangono quando i loro figli hanno successo e si rallegrano per le fortune dei loro amici. Sono felici quando sentono parlare di un battesimo o un matrimonio. Il loro cuore si spezza quando muore un’ amica. Soffrono per la perdita di una persona cara. Senza dubbio sono forti quando pensano di non avere più energie. Sanno che un bacio e un abbraccio possono aiutare a curare un cuore spezzato.
Non ci sono dubbi però… nella donna c’è un difetto, ed è che si dimentica quanto vale.

[Preso da qui]

martedì 8 aprile 2008

Mai come tu vuoi

Come mi vuoi tu, io non sarò mai!

Non riuscirai a trasformarmi in una persona fatta in serie, uguale a cento altre, che vada ad aggiungersi alle infinite schiere di qualunquisti.
Non riuscirai a ingabbiare le mie convinzioni, i miei sogni, i miei ideali, le mie utopie, le mie paure, fino a rendermi tua schiava.
Non riuscirai ad impedirmi di raggiungere le mie mete, ma soprattutto di compiere e di assaporare il mio Viaggio, che alla fine è la cosa più importante.
Non riuscirai a convincermi che tra due alternative, scegliere "il male minore" è la cosa giusta: io voglio scegliere sempre ciò che secondo me è meglio, non ciò che è meno peggio.
Non riuscirai, nonostante tutti i tuoi sovrumani sforzi, a convincermi che non esista più la mezza stagione!!!

Hai perso in partenza con me...

Come mi vuoi tu, io non sarò mai!

venerdì 4 aprile 2008

EgOiStA

Ultimamente, ho passato un periodo di paura. Paura di guardarmi intorno, ma soprattutto terrore di guardarmi dentro. Paura di riflettere. Paura del futuro, di quello che sarà o che non sarà.
Paura invisibile, strisciante, subdola.
Nei momenti in cui questa paura diventa più acuta ed esorcizzarla è più difficile, mi chiedo spesso: ma perché andare avanti? Perché sbattersi tanto? A cosa serve?

Bene, a cosa serva non lo so; non l'ho ancora capito e quasi sicuramente non lo capirò mai. So solo che è dura, ed è così dura per me proprio perché non so dove arriverò, dove mi porterà tutto quello che ho fatto, sto facendo e farò. So che sarà in qualche modo decisivo, ma non so per cosa, né perché.

Però, so che devo continuare. Anche se mi sento al buio e non vedo dove vado, non posso e non devo mollare. Devo semplicemente andare avanti a farmi un culo così, ma pensando che lo faccio per me, per me soltanto.
No avevo mai del tutto considerato la situazione sotto questa luce.

Già. E siccome lo faccio per me, faccio ciò che sta bene a me. Finita l'ansia di soddisfare le aspettative altrui, finite le responsabilità pressanti che mi sentivo pesare addosso e di cui nella maggior parte dei casi mi ero caricata da sola. D'ora in poi decido io, per me soltanto. E me ne infischio di quegli altri che mi vorrebbero, anzi mi pretenderebbero, mi hanno vista finora diversa da come sono in realtà. Io sono così e non cambio per nessuno. Se vi sta bene, ok; altrimenti, addio.

Anche perchè, avendo più attenzione per gli altri che per me, rischio di perdermi dei pezzi, o di non gustare pienamente piccole gioie della mia quotidianità. Invece, io voglio vivere tutto al massimo.
Perchè in fondo la mia vita non è poi così male. Certo, ci sono mille difficoltà, ma anche gioie, piccole o grandi che siano. E io non voglio perdermene neanche una, perchè so che non ritorneranno.

martedì 1 aprile 2008

Which LOTR character are you?

Poi la pianto con i test, promesso...!

Which LOTR character are you?
You scored as a Samwise
You're Samwise Gamgee! Samwise the brave is the most loyal friend that you could ever ask for. He'll be there for you through thick and thin, and be willing to do anything for you. "There is some good in this world, Mr. Frodo, and it's worth fighting for."
Samwise
75%
Arwen
69%
Gandalf
56%
Frodo
56%
Eowyn
56%
Aragorn
50%
Faramir
44%
Pippin
31%
Gollum
0%

[Il test è qui]

L'isolachenoncè - Peter Pan il musical

Vivere per amare - Notre Dame de Paris